Il nostro Guido è stato intervistato dal Corriere dell’Economia sulla situazione post-Covid per i negozi di pesca ed i piccoli commercianti.
La ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?
E’ stata una boccata d’ossigeno anche se noi non abbiamo mai avuto uno stop completo grazie all’online che ci ha supportato e permesso di barcamenarci. Ora anche il negozio fisico sta facendo la sua parte grazie ai nostri clienti che hanno voglia di uscire e tornare a pescare.
Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa Suggerirebbe?
Credo siano stati adeguati e semplici da seguire. Il contagio zero da quindici giorni nelle nostre zone, nonostante la riapertura ha dimostrato che hanno funzionato
Quali timori sente, quali progetti?
Il mio timore è non tanto nel presente, ora c’è entusiasmo, ma temo la resa dei conti a settembre perché abito ed opero in una zona che vive di turismo, la Versilia.
A livello progettuale abbiamo potenziato l’ecommerce, ci siamo resi conto che era il fattore determinante per la sopravvivenza delle attività. Con la pandemia c’è stata una ulteriore prova che anche gli scettici, costretti dalla situazione a comprare online, si stanno sempre più avvicinando a questa modalità di acquisto.
Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?
Di non rimanere fermi, innovare nei prodotti e nei servizi, investire quindi.
Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
Sull’onda dell’entusiasmo direi esclamativo, ho fiducia negli italiani, abbiamo sempre dimostrato di dare il meglio nelle difficoltà.
La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?
Spero non ci sia una seconda ricaduta con lockdown conseguente che sarebbe questa volta fatale per moltissime imprese e non solo del mio settore.